46 | Commercio all'ingrosso |
47 | Commercio al dettaglio |
Questa sezione include il commercio all’ingrosso e al dettaglio cioè la vendita senza trasformazione, di ogni genere di beni, nonché la fornitura di servizi accessori alla vendita di merci. I beni sono oggetti fisici, risultato di un processo di produzione, per i quali esiste una domanda, sui quali possono essere stabiliti diritti di proprietà e la cui proprietà può essere trasferita da un’unità all’altra attraverso transazioni sui mercati. Questa definizione è coerente con le definizioni e i concetti applicati nell’ambito della Bilancia dei pagamenti, della G20 Digital Economy Task Force, dell’Handbook on Measuring Digital Trade, eccetera. Il commercio all’ingrosso e al dettaglio costituiscono le fasi finali della catena di distribuzione delle merci. A tal fine, vengono svolte attività ausiliarie (ancillari o accessorie) (cfr. linee guida introduttive NACE/ATECO o linee guida tecnico-metodologiche NACE/ATECO), che includono una serie di operazioni (manipolazioni) abitualmente associate al commercio, senza trasformazione delle merci. Tali operazioni comprendono, ad esempio la suddivisione, il riordinamento e il raggruppamento di merci, la miscelazione o il mescolamento di merci (ad esempio nel caso della sabbia), l’imbottigliamento (preceduto o meno dalla pulizia delle bottiglie), l’imballaggio, la suddivisione di grosse partite di merci e il reimballaggio per la distribuzione in partite più piccole, l’immagazzinaggio (con o senza congelamento o refrigerazione). Le attività appena menzionate, se non vengono svolte come operazioni (manipolazioni) abitualmente associate al commercio, possono essere svolte come attività principali, secondarie o ausiliarie (ancillari o accessorie) classificate in altre sezioni della classificazione NACE/ATECO. La distinzione tra il commercio all’ingrosso (divisione 46) e il commercio al dettaglio (divisione 47) si basa sulla tipologia di clientela servita. Il commercio all’ingrosso (senza trasformazione) consiste: nella rivendita di beni nuovi e usati (beni di seconda mano) ceduti a dettaglianti; nel commercio tra imprese (business-to-business) che coinvolge ad esempio utenti industriali, commerciali, istituzionali o professionali; nella rivendita ad altri grossisti. Consiste inoltre nelle attività di coloro che agiscono come agenti o intermediari nell’acquisto di merci per la vendita a tali persone o società. Le principali tipologie di imprese che svolgono tale attività sono i grossisti commerciali, cioè i grossisti che possiedono i beni che vendono, ad esempio i commercianti all’ingrosso, i distributori industriali, gli esportatori, gli importatori e le cooperative di acquisto, le concessionarie di vendita e gli uffici di vendita (ma non i negozi al dettaglio), gestiti da unità manifatturiere o estrattive separate dagli impianti di produzione o estrazione, allo scopo di commercializzare i loro prodotti e che non si limitano semplicemente ad accettare ordini da evadere tramite consegne dirette dagli stabilimenti o dai siti minerari. Sono incluse in questa sezione anche le attività di intermediari di merci e materie prime, commissionari, agenti, assemblatori e acquirenti. Se il grossista non assume la proprietà dei beni commercializzati, deve essere classificato nel gruppo 46.1. Se il grossista assume la proprietà dei beni, anche se agisce per nome e per conto terzi, deve essere classificato nei gruppi 46.2, 46.3, 46.4, 46.5, 46.6, 46.7, 46.8, 46.9. I grossisti spesso assemblano, selezionano e suddividono fisicamente le merci in lotti di grandi dimensioni, suddividono i prodotti sfusi, reimballano la merce e la ridistribuiscono in partite più piccole, come avviene ad esempio nel caso dei prodotti farmaceutici, o ancora, conservano, surgelano, consegnano e installano le merci, si occupano della promozione delle vendite per i loro clienti e della progettazione delle etichettature. Il commercio al dettaglio (senza trasformazione) riguarda beni nuovi e usati (beni di seconda mano) ceduti al consumatore finale per il consumo o l’uso personale o domestico, indipendentemente dal canale di distribuzione (canale di vendita) utilizzato: in negozi, grandi magazzini, bancarelle o mercati, per corrispondenza, tramite venditori porta a porta, ambulanti, cooperative di consumatori, case d’asta, eccetera. È inclusa la vendita di beni tramite showroom (dove i beni esposti possono essere acquistati), tramite punti vendita temporanei (ad esempio negozi pop-up) e in negozi al dettaglio automatizzati. È inclusa anche la vendita di beni tramite distributori automatici. La maggior parte dei dettaglianti assume la proprietà delle merci che vende, ma alcuni agiscono come agenti per un committente e vendono o in conto vendita o su commissione. Se il dettagliante non assume la proprietà della merce che commercializza, deve essere classificato nel gruppo 47.9. Se il dettagliante assume la proprietà della merce, anche se agisce per nome e per conto terzi, deve essere classificato nei gruppi 47.1, 47.2, 47.3, 47.4, 47.5, 47.6, 47.7, 47.8. La classificazione NACE/ATECO non prevede alcuna distinzione tra commercio al dettaglio in esercizi o negozi e commercio al dettaglio online. La maggior parte delle attività di commercio al dettaglio si svolgono sia in negozio sia online (oltre che tramite altri canali di distribuzione); è difficile distinguere quale dei due canali di distribuzione (canale di vendita) prevale. La quota delle vendite online e in negozio può variare nel tempo, influenzando la stabilità della classificazione. Il principale criterio di classificazione del commercio al dettaglio nella classificazione NACE/ATECO è quindi basato sulla tipologia di prodotti venduti e non sul canale di distribuzione o vendita utilizzato. Il commercio al dettaglio per corrispondenza o via Internet è classificato in base alla tipologia di beni venduti. La distinzione tra commercio all’ingrosso e commercio al dettaglio non si basa sulla quantità di merci vendute, poiché le vendite all’ingrosso potrebbero essere anche effettuate su base unitaria, così come le vendite al dettaglio potrebbero essere effettuate su base massiva. La distinzione principale tra commercio all’ingrosso e commercio al dettaglio si fonda invece sulla diversa tipologia di clientela servita. I clienti del commercio all’ingrosso sono solitamente le imprese, mentre il commercio al dettaglio vende solitamente ai clienti finali, ad esempio le famiglie. Se un commerciante vende indistintamente a clienti commerciali e clienti finali, ed è praticamente impossibile distinguere la tipologia prevalente di clientela, si raccomanda di trattare l’unità come un dettagliante e quindi di classificarla all’interno del commercio al dettaglio. L’eventuale miscelazione di bevande da parte del produttore o di un contractor (appaltatore) è classificata come attività manifatturiera (sezione C). Se effettuata come operazione (lavorazione) abituale associata al commercio, è considerata un’attività ausiliaria (ancillare o accessoria) al commercio e quindi classificata nella sezione G. Questa sezione include anche le attività di commercio di transito che consistono nell’acquisto di merci, spostandole da un territorio doganale a un altro. Il commercio di transito rappresenta una transazione triangolare in cui l’operatore di transito effettua operazioni di esportazione e importazione tra due o più paesi diversi al di fuori del proprio territorio economico. L’operatore di transito è proprietario della merce durante il trasporto, a differenza degli intermediari che non assumono la proprietà della merce intermediata. Questa sezione include anche le attività di servizi di intermediazione per il commercio al dettaglio specializzato e non specializzato, cfr. 47.9. Questa sezione include anche la vendita di alimenti e bevande tramite distributori automatici o punti vendita automatizzati. Le attività di associazioni cooperative che svolgono attività di commercializzazione sono classificate in base alla loro attività prevalente all’interno della divisione 46.
ESCLUSIONI
- commercio di energia elettrica, cfr. 35.15
- commercio di combustibili gassosi finalizzato alla fornitura di energia tramite reti di distribuzione, cfr. 35.23
- commercio di beni digitali, streaming e download di contenuti su piattaforme digitali, ad esempio e-book (libri elettronici), audio, cfr. sezione J
- attività di rivendita di carte telefoniche prepagate e relativi servizi, cfr. 61.20
- riparazione di autoveicoli e motocicli, cfr. divisione 95